Mio figlio ha due anni, una buona dimestichezza con la lingua e un vocabolario abbastanza ricco. La sua abilità gli fa scavalcare anche i confini della canonica comunicazione verbale, riuscendo a comunicare con i cani della zia e, anche, con alcuni animali della fattoria del paese.
Ma, ahimè, non riesce ancora a trovare quel feeling comunicativo con il computer. Il motivo? Semplice, … ma adesso vi racconto la storia dall'inizio.
Mio figlio non sa leggere e muove il mouse come il controller del Wii o il sonaglietto abbandonato in qualche scatolone, pertanto mi presto a fare da tutore per il coordinamento del click e gli leggo i testi, insomma, è triste dirlo, ma al computer lui è la mente ed io sono il braccio.
Da buon padre cerco di guidarlo nella sua educazione, ma quando c'è di mezzo un software il rischio di doversi arrampicare sui vetri è dietro all'angolo.
La madre, genuina educatrice dell'italiano corretto, il giorno prima gli aveva insegnato che la parola fila (e il suo plurale file) significa:
Disposizione di persone o cose poste una di seguito all’altra su una medesima linea; e le persone o le cose stesse così disposte.
(vedi treccani)
Ma al computer le definizioni, regole e logiche possono assumere connotati diversi.
Eseguendo uno tra i tanti programmi che mio figlio mi aveva chiesto di vedere, la prima parola in alto a sinistra era, guarda caso, File e, giusto per rendermi più difficile la spiegazione, ad essa seguiva una fila di parole e sotto un'altra fila di icone. La definizione di File della mamma calzava alla perfezione!
Ho cercato di distruggere quella lampante definizione spiegando che file, in informatica, rappresenta una raccolta di unità (bit) che costituisce l'elemento, in questo caso il disegno che volevamo realizzare, ma sono sicuro che, per lui, la definizione della mamma era più lineare e adeguata al contesto. E il suo ..mmh.. di affermazione in realtà voleva dire:
se il Programmatore avesse voluto realmente identificare quell'elemento che stavamo disegnando avrebbe chiamato quella voce del menu con l'ovvia parola di Disegno.
Forse mio figlio non ha torto !
Tornando a... il motivo? Beh, chiaramente noi Programmatori non riusciamo a comunicare con gli animali della fattoria
...e probabilmente facciamo fatica anche con le persone*.
Note:
* sono esclusi gli altri programmatori
Povero . Mettici l'egocentrismo e quasi narcisismo dell'infante che vuole sempre avere ragione e che il file di "sistema" che spalma i software con cui si trastulla , sullo zoccolo duro della realtà è ancora acerbo....
RispondiEliminaSi forse meglio educare il programmatore piuttosto che il pupo furbetto.