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martedì 4 maggio 2010

Il didietro di English from Fear


English from Fear: una frase, forse in inglese, che dice quanto un italiano (o due) può essere geniale (...almeno, credo; non ho verificato la traduzione).




Ndr: Questa è la prima delle mie penetranti interviste sul “didietro dei software”. Con esse vi farò viaggiare attraverso il back dei software per scoprire il front dei Programmatori. Buona scoperta.


Innanzitutto è d'obbligo fare una premessa: dovete sapere che nel mondo dell'informatica, come quello dell'editoria, si possono creare cose utili, cose futili e cose insensate, ma è il pubblico che attribuisce il valore in modo assolutamente non matematico e da ciò si può comprendere il meccanismo casuale che decreta il successo.

Andrea e Federico (ndr: avatar testuali) hanno saputo usare la loro capacità di fare nulla per soddisfare quello che il pubblico non aveva bisogno: questa è la volta della loro genialità e la chiave del loro successo!
English from Fear è un'applicazione (che la pigrizia di quelli della Apple fa chiamare app ) per iPhone, liberamente scaricabile dagli App Store, che vuol guidare l'utente in un percorso di perfezionamento della conoscenza di quei bui vicoli linguistici tipici del caotico dedalo urbano delle traduzioni.
E' più semplice fare una dimostrazione pratica di English for Fear piuttosto che cercare di descriverla:

Quello che voglio comunicare è > Devo sgranchirmi le gambe.

Quello che devo dire nel mio forbito inglese, perfezionato con English from Fear, sarà > I need to uncrab my legs


Se questo software non vi convince del tutto o se il vostro iPhone è solo una mascherina incollata su quel cassonetto di cordless che avete, ebbene, vi sorprenderò (se non addirittura “scioccherò”) con il dirvi che English from Fear è anche un libro (sì , quel vecchio supporto monomediale fatto di carta!) che vi invito ad acquistare, craccarlo e condividere su P2P il programmino KeyGen per l'hack.


Adesso vi lascio al didietro di questo software: Andrea e Federico - due persone, un unico didietro per English from Fear.



L'intervista al didietro


Ndr: prima di proseguire, ritengo doveroso informarvi che gli autori hanno acconsentito a rilasciare quest'intervista dopo essermi lanciato sui pattini del loro elicottero mentre stava decollando, minacciandoli di sporcarglieli di sangue e facendo a loro la promessa (tanto avevo le dita incrociate. Figuratevi quanta fatica ho fatto per tenermi attaccato all'elicottero!) che tutti i miei tre lettori saranno stimolati all'acquisto del loro libro pubblicato da TEA.




Scambio di saluti nel salottino di More+
D: Posso darvi del Tu anche se siete in due? O, come la lingua mi richiede, dovrei darVi comunque del Voi?
A voi egregi prostro i miei distinti saluti... o forse dovrei essere più friendly?
R: ???



D: Caro Andrea e Federico, vorrei farvi i complimenti per il successo del vostro software da paura "English From Fear", ma non ho alcuna intenzione di comperarmi un iPhone e mia madre non va a fare la spesa agli App Store (da quando le hanno detto che non c'è il banco del pesce), pertanto non posso comprendere il vostro successo e nemmeno usare la vostra App; per dirla tutta, non so nemmeno se siate dei programmatori, se vi chiamate realmente Andrea e Federico, se siete due o uno con una doppia identità e cosa significhi "English From Fear" .
Tuttavia ritenente che quelli come me, ma che hanno la madre che va a fare la spesa agli App Store, si decideranno a comperare un iPhone pur di usare la vostra applicazione dopo aver letto quest'intervista?
R: Sulla nostra lavagna in ufficio è riportata questa frase:
"L'esperto è colui che sa sempre di più su sempre di meno fino a sapere tutto di nulla"
Noi siamo nei pressi dell'asintoto, siamo dei grandi esperti del nulla.
Forti di questa caratteristica non capiamo la maggioranza delle cose che ci circondano.
Non sappiamo perché le nostre famiglie abbiamo deciso di chiamarci Andrea e Federico.
Non possiamo capire il successo delle app fino ad oggi realizzate, ne il fatto che poi English From Fear sia diventato un libro, men che meno che si trovi in tutte le librerie vicino a Vergassola o alla Littizzetto.
In realtà noi non capiamo nemmeno perché abbiamo ritirato fuori le competenze di programmatori mentre potevamo continuare a fare i Project Manager.
Non capiamo il perché tu non abbia ancora un iPhone, o forse sì: sei uno di quegli smanettoni che vive nel peccato, lottando con Android o peggio ancora con Windows mobile o Blackberry e racconti a tua madre di avere un lavoro onesto.
Non capiamo perché dovremmo convincerti ad acquistare un iPhone, anche se alcuni, grazie alle nostre app più serie, sono passati dalla parte della verità.


Ma d'altronde non capiamo nemmeno perché tu ci stia intervistando ne perché noi qui a risponderti.



D: Il successo di English From Fear darà finalmente la possibilità finanziaria a Steve Jobs, il Creatore di Apple (nel caso voi non sapeste chi sia), di prendere in affitto un appartamento a Bibione?
R: Steve Jobs ha già un appartamento a Bibione con terme personali, visibile da Google Earth (è la villa a forma di iPad).
Ogni Natale Steve ci ringrazia, ricordandoci che grazie ai guadagni di English From Fear ha potuto acquistare 5 litri di acqua termale per la sua piscina olimpionica.


D: Considerando che i programmatori più popolari fanno fatica a ricordare che quello stivale sulla cartina dell'Europa non si chiama Boot ma Italia, perché voi siete italiani?
R: Proprio perché non siamo popolari, siamo rimasti italiani e sulle nostre scrivanie non manca mai la pizza, la pasta, il mandolino e l'autoradio nella mano destra.



D: Vi presentate come "Andrea e Federico", a parte la discutibile scelta dei nomi e il dubbio che siate uno solo con il doppio nome, l'ordine di apparizione è: casuale, alfabetico, fonetico o Federico è decisamente all'ultimo posto del vostro team?
R: In realtà nel campo dell'Information Technology siamo noti come "Wess e DoriGhezzi" e siamo "un corpo e un'anima". Per sfondare bisogna scendere a compromessi e uno di questi ha comportato la scelta di nomi più accattivanti. Andrea e Federico ci sembravano belli e abbastanza somiglianti a quelli che i nostri genitori avevano scelto per noi oltre quarant'anni fa.
Nel lavoro siamo ordinati alfabeticamente per nome, sul libro invece proprio per stupire il nostro pubblico, abbiamo fatto un cambiamento epocale firmandoci Frezza&Isidori.



D: Secondo voi perché vi sto intervistando?
R: Forse perché hai finito gli psicofarmaci, la farmacia è chiusa e il tuo psichiatra è in vacanza alle Maldive.



D: Termino le mie domande con quella più difficile e profonda, prendetevi tutto il tempo che vi serve: non avete mai pensato di impegnarvi seriamente... cercandovi un altro lavoro?

R: Si è un pensiero brutto che ci è balenato una notte di Novembre diversi anni fa, fortunatamente abbiamo scoperto che erano incubi dovuti ai peperoni mangiati a mensa. Il giorno dopo abbiamo continuato a entrare in ufficio senza farci ulteriori domande e dando per scontato che c'era un motivo per il quale la nostra azienda continuava a pagarci puntualmente il 27 di ogni mese, ma che non ci interessava scoprirlo.



D: Volete finire (o farla finita) quest'intervista facendo voi una domanda?

R: Cari Andrea e Federico il successo vi ha cambiato?
Assolutamente no!
Nonostante i successi sullo store, il libro, il fatto che al lavoro vero ci considerino dei riferimenti, siamo rimasti i ragazzi semplici e modesti di sempre, che vivono con umiltà le cose di tutti i giorni come il gioco del golf, il parapendio, la pesca d'altura, le feste in Sardegna, i voli in elicottero, anche se ancora non siamo abituati alle folle di ragazze seminude che ci aspettano all'uscita del lavoro.






Ringrazio vivamente Andrea e Federico per la loro disponibilità e calda accoglienza nell'avermi permesso di staccarmi dal pattino ed entrare nell'abitacolo del loro elicottero a fine intervista.

Maggiori informazioni

Incredibile, volete realmente saperne di più?

L'app English From Fear: itunes.apple.com
Il blog di English From Fear: www.englishfromfear.it
Il libro English From Fear www.tealibri.it/scheda.asp?idlibro=4602




Note:
- Come didascalia alla foto aggiungerei un "from fear"

3 commenti:

  1. ok i go hawaii cioè nel retro , non so come dire quest'intervista mi è scivolata tra le sinapsi con effetto assorbente sui miei già pochi neutrasmettitori deputati a mantenere una soglia d'attenzione...
    Cmq notevole il tuo sforzo. Ha tanta volontà il ragazzo estimatori di questo blog........e forza fisica
    Paolo.
    Ciao.

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  2. Anonimo Paolo,

    in "dialetto for fear" ti direi:
    "vedi d'andà a ciappà i ratt!"
    Ma dato che sei l'unico estimatore, posso soltanto sperare, per la tua salute, che questo mio blog non ti crei dipendenza e non ti affatichi il tuo neurotrasmettitore (cos'è, Bluetooth?).

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  3. ok vedrò di seguire tuo consiglio...miao ! cioè ciao ! ( ma che fauna c'è qui...)

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